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Industria 4.0: novità e aiuti alle PMI dal Piano di Transizione 4.0

Ve li ricordate l’iperammortamento, il superammortamento e il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, le agevolazioni a sostegno degli investimenti innovativi e la trasformazione digitale delle imprese italiane contenuti nel Piano Impresa 4.0? Bene, con il 2021 tutte queste misure non esistono più. Il Piano Transizione 4.0, infatti, rappresenta oggi l’indirizzo di politica industriale italiano e consiste in un’unica misura, con aliquote differenti per diverse categorie di beni. 

Naturalmente, se gli investimenti sono stati effettuati dopo il 15 novembre 2020 (decorrenza della nuova disciplina in materia), si applica la Legge di Bilancio 2021, ma se l’operazione è precedente nulla è perso, in quanto vale la manovra dello scorso anno, che prevedeva il credito d’imposta per investimenti fra il primo gennaio e il 31 dicembre 2020 (oppure entro il 30 giugno 2021 se entro dicembre il relativo ordine risultava accettato dal venditore con avvenuto pagamento di acconti in misura almeno pari al 20%). 

 

Cosa prevede il Piano Transizione 4.0?

 

In base alle regole 2021, quanto viene concesso sono agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali. Ma è bene fare attenzione: tali agevolazioni, infatti, sono per il momento da utilizzare esclusivamente in compensazione. Pertanto, il credito d’imposta si può utilizzare solo in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere da vari momenti dell’anno. 

 

Alcune precisazioni

 

Non solo. A gennaio 2020, l’Agenzia ha precisato alcune regole per usufruire dei crediti di imposta del Piano Transizione 4.0: per esempio, gli investimenti devono essere fatti da aziende che si trovano in Italia, il credito di imposta concretamente sarà fruibile tramite compensazione con il modello F24 e non tutti i beni saranno inclusi nelle misure previste (saranno esclusi, tra gli altri, mezzi di trasporto motorizzati, costruzioni e fabbricati, condutture delle industrie di imbottigliamento di acque minerali, stabilimenti balneari e termali oppure condutture per la produzione e distribuzione di gas naturale, aerei, materiale rotabile e beni descritti come “gratuitamente devolvibili delle imprese operanti, in concessione e a tariffa, nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti”, come riporta la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate).

A luglio 2021, poi, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nuove regole che si riferioscono a: investimenti realizzati con la stipula di contratti di leasing, quando usufruire del credito di imposta 4.0, come determinare il credito di imposta e come utilizzare il credito di imposta per beni strumentali. Tutti i chiarimenti sulla corretta fruizione del credito d’imposta 4.0, gli aggiornamenti alle ultime novità legislative ed il coordinamento con le precedenti regole, sono visionabili qui

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