Ribaltatori industriali: quali tipi esistono?
Quando si parla di ribaltatori industriali si fa riferimento a quella specifica categoria di macchinari utilizzati per agganciare appositi recipienti contenenti oggetti di vario genere, sollevarli fino a un’altezza prestabilita e rovesciarne il contenuto senza danneggiarlo su un altro componente dell’impianto (tipicamente, un nastro trasportatore, un trituratore, una tramoggia di raccolta). Uno strumento, dunque, necessario da utilizzare nella catena di trattamento di qualsiasi prodotto al fine di velocizzare, automatizzandole e rendendole più precise, quelle procedure che, altrimenti, verrebbero espletate a mano da un operatore.
Installare un ribaltatore rappresenta dunque un grande vantaggio in termini di sicurezza ma, soprattutto, di velocizzazione dei processi, con il plus di limitare le perdite di tempo e, dunque, anche di denaro. Eppure, si fa presto a dire “ribaltatori industriali”: quali tipi esistono? E a quali necessità sopperiscono? Ne facciamo una veloce panoramica in questo articolo, basandosi sui modelli che anche noi di Bironcar mettiamo a disposizione della nostra clientela: nati come piccola officina specializzata nella costruzione di carrelli destinati principalmente ai mobilificio della Brianza per la movimentazione interna dei loro manufatti, ossia dia una grande azienda specializzata nella progettazione e nella produzione di automatismi industriali destinati alla semplificazione dei processi produttivi dell’industria del mobile e di tutti i settori della produzione del legno. In questi ultimi anni abbiamo inoltre sviluppato sistemi automatici per l’immagazzinaggio dei pannelli e ci siamo ulteriormente specializzati nella progettazione e produzione di soluzioni automatiche per la manipolazione delle lastre metalliche.
Diversi tipi di ribaltatori industriali
Diventa dunque chiaro che i ribaltatori industriali sono strumenti molto versatili, che possono essere utilizzati in svariati contesti lavorativi. Per questo, ciascuno di questi ribaltatori industriali deve essere realizzato sulla base delle esigenze della linea su cui dovrà operare, valutando la quantità di spazio disponibile, la portata necessaria, le caratteristiche del prodotto da movimentare e molto altro ancora. Se questo tipo di valutazione ex ante non viene fatta, infatti, il rischio è quello di dotarsi di uno strumento poco funzionale se non addirittura inutile, causando così un rallentamento del lavoro e un dispendio (in termini di tempo ma anche di denaro) senza eguali, che arrecherebbe grave danno all’azienda.
I ribaltatori industriali di Bironcar
Partiamo dunque dai ribaltatori industriali a libro: essi vengono usati quando è necessario ribaltare un prodotto (come una bobina o coil di lamiera) di 90 gradi, per permetterne un’agevole movimentazione oppure durante delicate fasi di lavorazione. I ribaltatori industriali a forche utilizzano un sistema a forche, appunto, per ottenere la rotazione di carichi e lo svuotamento di contenitori dotati di tasche porta forche, mentre i ribaltatori per fogli di lamiera sono realizzati a partire dalle dimensioni del pacco di lamiere da ruotare e del peso del pacco di lamiere stesso: l’angolo di ribaltamento di solito è di 180° mentre la rotazione avviene per mezzo di un motoriduttore, e la culla di rotazione è dotata di appositi cuscinetti. Infine, i ribaltatori industriali a botte per cataste capovolge i pannelli da sopra a sotto con una gabbia appunto a botte.
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